Con la Legge di Bilancio 2026, è prevista la reintroduzione dell’iperammortamento, misura finalizzata a incentivare gli investimenti delle imprese in beni strumentali nuovi, con particolare riguardo ai beni tecnologicamente avanzati e a quelli a ridotto impatto ambientale. Dal punto di vista fiscale, l’iperammortamento consente all’impresa di maggiorare il costo fiscalmente rilevante del bene strumentale ai fini dell’ammortamento, generando una deduzione fiscale superiore rispetto all’ammortamento ordinario. Tale meccanismo produce un immediato beneficio in termini di riduzione del reddito imponibile, con riflessi diretti sui flussi di cassa disponibili e, conseguentemente, sul valore economico dell’impresa.
L’agevolazione si applica alle imprese titolari di reddito d’impresa che effettuano investimenti nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2026. Ai fini del riconoscimento dell’iperammortamento, è sufficiente che l’ordine sia accettato e sia stato versato un acconto almeno pari al 20% entro la predetta data, mentre la consegna del bene può avvenire entro il 30 giugno 2027. I beni agevolabili devono rientrare nelle categorie previste dalla normativa, con particolare riferimento ai beni 4.0 e ai beni finalizzati all’efficientamento energetico, e devono soddisfare specifici requisiti tecnici, quali l’interconnessione digitale, la compatibilità con sistemi di gestione produttiva e, se previsto, la certificazione di risparmio energetico.
L’impatto dell’iperammortamento sulla valutazione d’azienda si manifesta essenzialmente in due dimensioni. In primo luogo, la maggiore deducibilità fiscale comporta una riduzione del carico tributario e un incremento dei flussi di cassa netti disponibili, elemento cruciale nella determinazione del valore aziendale, sia nell’approccio basato sui flussi di cassa attualizzati (DCF), sia nell’approccio patrimoniale. In secondo luogo, la maggiorazione del costo dei beni incide sul valore contabile ai fini fiscali, influenzando il patrimonio netto e, indirettamente, la stima del valore dell’impresa.
Nell’ambito di una valutazione d’azienda, è pertanto necessario identificare con precisione i beni strumentali suscettibili di beneficiare dell’iperammortamento, verificandone la conformità ai requisiti normativi e tecnici. La quantificazione della maggiorazione fiscale deve essere effettuata in base alle aliquote previste dalla legge, considerando l’effetto sull’ammortamento fiscale e sui flussi di cassa futuri. La stima del valore dell’impresa deve incorporare tali effetti, tenendo conto della tempistica di realizzazione dei benefici fiscali e della durata della vita utile dei beni. È inoltre opportuno valutare i rischi connessi, quali eventuali ritardi nella consegna dei beni o il mancato rispetto dei requisiti tecnici, e indicare nei bilanci e nelle note illustrative la natura e l’entità del beneficio derivante dall’iperammortamento, al fine di garantire trasparenza nei confronti di investitori, acquirenti e altri stakeholder.
In sintesi, l’iperammortamento 2026 rappresenta non solo un vantaggio fiscale, ma un elemento rilevante nella determinazione del valore d’impresa. La sua corretta integrazione nella valutazione consente di riflettere pienamente il potenziale economico dell’azienda, valorizzando l’effetto dei maggiori ammortamenti sulla capacità reddituale e sui flussi finanziari futuri.

