L’imponente riforma fiscale sfonda gran parte del proprio successo sulla competenza specialistica dei professionisti e sulla capacità di far valere, anche processualmente, principi di garanzia.
Di Matteo, presidente dell’Unione nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi (Uncat), ha evidenziato che la riforma non potrà concretamente decollare senza una valorizzazione sistemica delle skill specialistiche degli avvocati tributaristi:
“La riforma fiscale in corso, destinata a ridisegnare il pattern della disciplina tributaria, pone al centro del dibattito non solo la revisione normativa bensì pure l’indispensabile apporto delle professionalità giuridiche specialistiche. Questo il messaggio emerso dal convegno “Riforma Tributaria e principi costituzionali”, organizzato a Palermo in occasione del XXV anniversario della Camera degli Avvocati Tributaristi del capoluogo siciliano.È necessario ,che il nuovo sistema riconosca il ruolo dell’avvocatura nella tutela dei diritti del contribuente, anche in chiave processuale. Le sentenze della CEDU e della Corte di Giustizia UE lo dimostrano: le garanzie non passano solo dalla compliance, ma dalla tutela effettiva dei principi ordinamentali e sovranazionali”.
Le ultime sentenze della Corte di Giustizia e della Corte europea hanno dimostrato che le garanzie del contribuente non si basano solo sulla compliance amministrativa ma anche sul rispetto di importanti principi ordinamentali anche eurocomunitari, di cui non si può non tenere conto.
Il Governo approva e conferma la necessità di attenzione alle competenze sia nella disciplina del taxframework control, alla cui gestione saranno ammessi professionisti formati specificatamente; ma anche con la professionalizzazione dei magistrati tributari.
Fondamentale è poi l’atteggiamento del legislatore nel mitigare il trattamento sanzionatorio, ritenendo strategica la previsione legata all’ impossibilità di pagamento indipendente dalla volontà del contribuente. La direzione auspicabile è quella di un fisco più umano,non più percepito come ostile, ma basato su fiducia e collaborazione,equità,efficienza e crescita, dunque i pilastri del nuovo sistema tributario.
Nel suo intervento evidenza alcune criticità, come la mancata inclusione dell’avvocatura nei Consigli giudiziari del comparto tributario,una vera e propria lacuna istituzionale che rischia di indebolire il sistema delle valutazioni sulla professionalità dei magistrati.“Se davvero si intende equiparare la magistratura tributaria a quella ordinari(ha precisato) allora occorre garantire anche una partecipazione qualificata dell’avvocatura nella governance della giustizia tributaria”.
Un altro tema cruciale del Congresso è stato l’uso dell’intelligenza artificiale nel rapporto fisco-contribuente,ad oggi abbiamo certezza che le innovazioni tecnologiche consentiranno al Fisco di interrogare una rete di 190 banche dati, migliorando la capacità di analisi del rischio e di riscossione.
L’Unione dei tributaristi sollecita quindi una riflessione pubblica sulla maggiore trasparenza sugli algoritmi nonchè sulle linee guida condivise, la possibilità di audit di soggetti terzi e l’istituzione di una “Authority del dato”.
Infine, il Congresso affronta il tema del rinnovato ruolo dell’Avvocato tributarista nel nuovo contesto emergente dalla Riforma e dall’innovazione tecnologica in atto.
L’avvocato, spiega Di Matteo, è destinato a diventare l’attore chiave per garantire la legalità e l’equilibrio del sistema fiscale sia nella consulenza che nella difesa in giudizio e quindi la specializzazione nel prossimo futuro non sarà più un’opzione ma una necessità.