Con il decreto attuativo firmato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze lo scorso 8 agosto, entra ufficialmente in vigore l’IRES premiale, la misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 che riduce dal 24% al 20% l’imposta sulle società per le imprese che scelgono di reinvestire gli utili in nuovi investimenti e in crescita occupazionale. Si tratta di un provvedimento che mira a premiare la solidità e la lungimiranza imprenditoriale, incentivando un utilizzo virtuoso dei profitti per rafforzare la competitività aziendale e sostenere lo sviluppo economico.
L’IRES premiale, conosciuta anche come “mini IRES”, si applicherà a partire dalla dichiarazione dei redditi 2026, relativa al periodo d’imposta 2025. Il meccanismo è semplice nella logica ma articolato nell’applicazione: l’impresa che destina una parte significativa dei propri utili a investimenti qualificati e all’assunzione di nuovo personale potrà beneficiare di una riduzione dell’aliquota IRES al 20%, ottenendo così un risparmio fiscale concreto.
La misura è rivolta alle società di capitali — come S.p.A., S.r.l., società cooperative e mutue assicuratrici — nonché agli enti commerciali residenti e alle stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti. Restano invece escluse le imprese in liquidazione o sottoposte a procedure concorsuali, quelle che adottano regimi forfetari o semplificati e, più in generale, chi non opera in contabilità ordinaria.
Per accedere all’agevolazione occorre rispettare alcune condizioni sostanziali, che rappresentano la vera essenza della misura. In primo luogo, almeno l’80% dell’utile d’esercizio relativo al 2024 dovrà essere accantonato in una riserva specifica, vincolata alla realizzazione di investimenti. Di tale utile accantonato, almeno il 30% dovrà essere effettivamente destinato a investimenti qualificati, ossia in beni materiali e immateriali legati ai processi di digitalizzazione e innovazione previsti dai piani Industria 4.0 e Transizione 5.0. Gli investimenti dovranno essere effettuati a partire dal 1° gennaio 2025 e completati entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’esercizio successivo.
Un altro requisito fondamentale riguarda l’occupazione: le imprese dovranno garantire che il numero medio dei lavoratori non diminuisca rispetto al triennio precedente e che si verifichi un incremento, anche minimo, dell’occupazione stabile — pari almeno all’1% del personale a tempo indeterminato in forza nel 2024, con un minimo di un nuovo assunto. È inoltre previsto che l’impresa non abbia fatto ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria nel periodo d’imposta 2024 né in quello successivo, salvo eccezioni specifiche.
Il beneficio fiscale, tuttavia, non è automatico né permanente. È previsto infatti un periodo di sorveglianza di cinque anni, durante il quale il mancato rispetto dei vincoli comporta la decadenza del vantaggio e il conseguente recupero dell’imposta. Ciò avviene, ad esempio, se la riserva vincolata viene distribuita ai soci entro il secondo esercizio successivo al 2024, oppure se i beni agevolati vengono ceduti, dismessi o trasferiti all’estero entro cinque anni dall’investimento.
Dal punto di vista operativo, l’IRES premiale offre un duplice vantaggio. Da un lato, consente alle imprese di ridurre il carico fiscale effettivo; dall’altro, promuove un modello di gestione orientato al rafforzamento patrimoniale e alla crescita sostenibile. La misura, inoltre, si inserisce in una logica di pianificazione più ampia: scegliere di reinvestire gli utili piuttosto che distribuirli non significa rinunciare alla remunerazione dei soci, ma pianificare in modo più efficiente i flussi finanziari e ridurre la tassazione complessiva, oggi gravata anche dall’imposta del 26% sui dividendi.
Per le imprese che desiderano cogliere questa opportunità, sarà fondamentale pianificare con attenzione la destinazione degli utili, verificare la compatibilità degli investimenti con i requisiti normativi e monitorare l’andamento occupazionale. Un approccio integrato, che unisca competenza contabile, fiscale e legale, rappresenta la chiave per sfruttare appieno i benefici dell’IRES premiale evitando rischi di decadenza.
Lo studio è a disposizione per assistere le imprese nella valutazione preliminare dei requisiti, nella predisposizione della riserva vincolata e nella pianificazione fiscale strategica più adatta a massimizzare il risparmio d’imposta, mantenendo al contempo equilibrio finanziario e solidità aziendale.

